Gennaio 2015
pp. 170
COLLANA: Alumnia – 4
ISBN: 978-88-97931-48-5
PARTE PRIMA – Nascita, impatti weberiani ed evoluzione del processo di burocratizzazione – L’albero burocratico, ben conosciuto in Italia, strutturato su tempistiche alquanto discutibili, serve a conoscere a fondo l’impianto su cui sorgono le diverse organizzazioni. Andando a ricercare le fondamenta della società odierna, con l’emergere delle nuovi classi sociali post Rivoluzioni, in ambito europeo e statunitense, l’ardua trama da tessere può palesarsi come il risultato di studi dedicati: le risorse di weberiana memoria e gli accidenti schmittiani messi a confronto delineano spazi d’azione sia etici sia politici. Il burocrate deve concentrare varie teorie per far sì che prenda anche piede l’assetto manageriale nel settore pubblico, superando l’autoreferenzialità delle gestioni, le insostenibili condizioni di inefficienza e lo scarso orientamento nei confronti della soddisfazione dei singoli utenti. La logica burocratica, ispirandosi ai principi dello strutturalismo sociale e della razionalità assoluta, propone di raggiungere l’ottimo, partendo dai limiti della razionalità limitata, attraverso l’eliminazione degli elementi di soggettività nei comportamenti individuali. Mediante il New Public Management viene introdotto un modello di gestione con una rilevanza maggiormente economica che comporta una certa autonomia decisionale privata di schemi eccessivamente rigidi.
PARTE SECONDA – Pieghe e piaghe del governo imprenditoriale. La politica come necessità. – L’idonea gestione dell’impatto politico in campo aziendale richiede un minuzioso excursus di evoluzioni storiche che hanno concesso ai singoli attori di una realtà così complessa di non restare ancorati all’idea di una mancata uscita da una situazione di crisi apparentemente perpetua. Il tratto negativo di tale step viene decodificato sotto una serie di variazioni interne alla cellula madre dell’impresa: l’introduzione dell’autopoiesi non è solo il fulcro di ampie riflessioni genetiche, ma riserva a chi sa cogliere le perturbazioni esterne gli strumenti per analizzarle e inglobarle nel tessuto di appartenenza. La comunicazione è alla base dell’orientamento dell’azione collettiva e serve, in primis, a mantenere viva l’intera struttura. L’etica che si aggiunge di conseguenza permette di ottenere maggior consensi, visto che è necessario che vi sia una certa fiducia per proporre un ipotetico nuovo prodotto sul mercato emergente. L’esempio olivettiano riecheggia con una grande impronta nel mondo contemporaneo onde evitare di omettere che l’impresa celebra soprattutto la trasformazione di una società che desidera ampiamente un certo tipo di innovazione per offrire moderne forme di benessere con notevoli sacrifici, aspirando a un riconoscimento di entità, con un destino comune, rispettata in ogni sua singola parte.
Maria Gabriella Gallucci nasce a Locri (RC) nel 1989. Ha conseguito una Laurea in Scienze della Politica e dei Rapporti Internazionali e una Laurea Magistrale in Studi Strategici e Scienze Diplomatiche alla Link Campus University, entrambe con il massimo dei voti, Lode e la Dignità di Stampa delle Tesi. Attualmente frequenta l’MBA Innovation presso lo stesso ateneo.