Ottobre 2022
p. 432
COLLANA: Arti e Tradizioni – 5
ISBN: 979-12-80164-19-3
A cura di Francesco Scoppola e Francesco Siravo
Questo lavoro è finalizzato allo studio per la tutela e la valorizzazione del compendio rinascimentale suburbano di Pio V Ghisleri, attribuito a Nanni di Baccio Bigio, sorto sulle catacombe di Calepodio e sulla tomba di San Callisto, attraversato dagli acquedotti di Augusto e di Traiano, modificato quest’ultimo da Paolo V: è stato condotto con il determinante apporto dei docenti e degli iscritti al master postgraduate “Cultura” dell’Università degli Studi Link Campus University, giunto alla sua settima edizione annuale. È qui raccolto il loro convergente impegno. Si tratta quindi di un lavoro collegiale, di qualificati autori vari. Il titolo evoca evidentemente la precedente destinazione del complesso a sede dell’Ospizio Regina Margherita, poi Istituto Romagnoli, che ancora conserva la rara biblioteca di volumi in Braille. Ma può riferirsi anche al periodo di Pio V, in piena controriforma: uno dei periodi più difficili della storia europea. E ancora il titolo, che è stato in sintesi il tema di esercitazione proposto, può alludere al cammino da fare nel tempo presente, per il futuro, che resta comunque ignoto. Del resto l’avvenire è inconoscibile al pari della storia, suddivisa in periodi che nei manuali, sino a non molto tempo fa, venivano presentati come frutto di un percorso scompartito schematicamente tra antichità classica, secoli bui, rinascimento, illuminismo, razionalismo. Accomunati e riuniti, questi ultimi, nei tempi moderni. È parso insomma opportuno sin dal titolo e sia pure da una limitata esemplificazione, ridimensionare le sicurezze ed indicare che la finalità stessa dello studio, della conoscenza, è quella di progredire, di andare oltre, di scegliere, di scrutare più in dettaglio e più in generale, di aprirsi al più vicino e al più lontano. Si tratta di una idea di progresso che non comporta alcuna supponenza o superiorità rispetto al passato, ma che si limita alla costatazione di dover continuare ad andare, sempre in cammino, preparando ad ogni passo il futuro migliore possibile. Pare un discorso ambizioso, vuoto, misterioso, inaccessibile, ma non lo è affatto. In questo luogo si sono avvicendati non solo il lazzaretto o l’istituto per non vedenti, ma anche il museo, la scuola di agricoltura. Il denominatore comune nella storia di questo sito, il filo che permette di riconoscere una continuità fra tante alterne vicende, dal primo ritiro pontificio fuori città in poi, è la cura continua, il servizio, ma anche la quiete, la pace della natura: coltura e cultura hanno etimo comune.
Francesco Scoppola, architetto, specializzato a ingegneria, è stato borsista a Ginevra (1979) del Ministero degli Affari Esteri per il quale ha in seguito operato in molti paesi; funzionario a Siena (1980-’82) e a Roma, presso la Soprintendenza Archeologica (1982-’92), poi dirigente dello stesso Ministero per i Beni Culturali, ove ha lavorato per quarant’anni: nello staff del Ministro Alberto Ronchey (1992-1994), come ispettore centrale (1995), per il Giubileo del 2000 nel Lazio (1996-2001), nelle Marche, in Iran, in Austria e a Roma, nel Molise, in Umbria e in Abruzzo, quindi nuovamente a Roma, come direttore generale Belle Arti e Paesaggio prima dal 2014 al 2016 e come direttore generale Educazione e Ricerca poi (2016-’19). Professore ordinario dal 1990, è titolare della cattedra di Organizzazione del cantiere di restauro presso l’Università “Sapienza”. Insegna alla “Fides et ratio”. È direttore di master alla Link Campus University.
Francesco Siravo, architetto, urbanista, specializzato in restauro e conservazione urbana, si è laureato presso la Sapienza di Roma e spe- cializzato in conservazione presso il Collegio d’Europa di Bruges e la Columbia University di New York. Sin dal 1991, si è occupato per organismi e fondazioni internazionali di restauri e progetti di recupero urbano in varie città storiche fra cui Il Cairo, Lahore, Mopti (Mali), Mostar (Bosnia), Penang (Malesia), Samarcanda e Zanzibar; oltre che della preparazione di piani di conservazione su parte del centro storico di Roma e per i centri storici di Anagni, Lucca e Urbino. Ha tenuto lezioni presso le università di Roma e Cassino e ha insegnato presso l’Università della Pennsylvania a Filadelfia. Ha scritto libri, articoli e rapporti sul restauro di edifici e il recupero di aree storiche urbane.