Aprile 2022
pp. 250
COLLANA: Studi e dialoghi giuridici – 21 Ambito pubblicistico, comunitario e internazionale
ISBN: 979-12-80164-29-2
Prefazione di Mons. Vincenzo Paglia
Oggetto della ricerca è l’analisi del fenomeno dell’assistenza religiosa operante in alcuni settori della pubblica Amministrazione che tradizionalmente si qualificano come “comunità separate”: si tratta di luoghi in cui lo svolgimento della personalità dell’individuo e l’esercizio dei diritti fondamentali, tra cui rientra la libertà religiosa, necessita dell’interazione con i pubblici poteri per la condizione di segregazione in cui si svolge. Il lavoro si articola in cinque capitoli: il primo, dedicato in via generale al tema della libertà religiosa e dell’assistenza religiosa nelle comunità separate, che ne costituisce la concreta applicazione; il secondo, dedicato all’assistenza religiosa nelle Forze Armate e nella polizia di Stato; il terzo, dedicato all’assistenza religiosa negli ospedali e nelle strutture sanitarie, con una parte dedicata ai centri di accoglienza per i migranti; il quarto, dedicato all’assistenza religiosa negli istituti di pena, con un approfondimento sui dati numerici e le percentuali relativi alle diverse confessioni in carcere; il quinto, contenente sintetiche considerazioni conclusive. particolare attenzione viene attribuita alle intese, tra cui appare emblematica quella stipulata nel 2020 tra Stato e una rappresentanza dell’Islam. Il lavoro tiene conto delle Linee Guida OSCE 2019 su religione e sicurezza, e dell’intesa tra Repubblica Italiana e Santa Sede del 13 febbraio 2018 sull’assistenza spirituale alle Forze Armate, ratificata con legge 22 aprile 2021, n. 70. poiché si tratta di aree indipendenti tra loro (forze armate, ospedali, carceri, centri di accoglienza) regolate da sistemi normativi autonomi, ogni settore parte da alcune premesse metodologiche e normative, contiene un excursus storico degli istituti, un’analisi della disciplina attuale, un approfondimento delle figure giuridiche maggiormente rilevanti, una valutazione delle questioni problematiche e, infine, sintetiche osservazioni conclusive. Nel capitolo finale, ove si tirano le conclusioni, viene formulata una proposta normativa sull’istituto dell’assistenza religiosa.
Marina Binda, Laureata in Giurisprudenza alla Sapienza con il massimo dei voti, è avvocato dal 1993 e ha esercitato la libera professione forense per dodici anni. Dal 2000 è avvocato dipendente di un ente pubblico, iscritta nell’elenco speciale avvocati enti pubblici, foro di Roma. È abilitata al patrocinio dinanzi alle giurisdizioni superiori da sedici anni. Ha sempre collaborato con istituzioni universitarie ed è dottore di ricerca in diritto ecclesiastico. Ha pubblicato numerosi articoli giuridici in riviste italiane e internazionali e ha partecipato alla redazione di manuali e monografie di diritto civile e di diritto amministrativo. È stata relatrice di molti convegni organizzati dal Tar Lazio, dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, dalla Scuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando” presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma. È stata componente di svariate commissioni istituzionali di esami e di commissioni di studio governative. Dal 2014 svolge attività di volontariato come tutoraggio universitario nelle tre carceri di Rebibbia: Casa Circondariale di Rebibbia, Terza Casa Rebibbia, Rebibbia Nuovo Complesso. Vive a Roma e canta, per hobby, in un coro polifonico di musica popolare.