Ottobre 2019
pp. 284
Collana: Studi e Dialoghi Giuridici — Ambito Pubblicistico 17 — Critical Studies in Public Law
ISBN: 78-88-85622-66-1
Premessa di Daniela Mainenti
La figura del Pubblico Ministero italiano ha da sempre costituito un tema essenziale di dibattito per la cultura del processo. Questo lavoro si pone come obiettivo quello di trattare, alcuni dei molteplici aspetti problematici di tale istituto, sottolineando come la risoluzione di essi non sia agevole, comportando scelte che inevitabilmente si riverberano sui principi fondamentali e sulle garanzie personali garantiti dalla nostra Costituzione. Una disamina che parte dall’evoluzione storica di tale figura e si estende allo status e all’organizzazione dell’ufficio del Pubblico Ministero. Soffermandosi poi su questioni centrali quali:
– la separazione delle carriere dei magistrati giudicanti dai magistrati requirenti, un annoso tema da sempre dibattuto e riproposto incessantemente in nome di una effettiva tutela dei principi del “giusto processo”;
– l’obbligatorietà dell’azione penale quale principio costituzionalmente garantito che assicura non solo l’indipendenza del Pubblico Ministero nell’esercizio dell’azione penale, ma anche l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge penale;
– il rapporto con la Polizia giudiziaria e con particolare riferimento all’espansione dei poteri di iniziativa autonoma di quest’ultima che, sembrerebbero porre in dubbio la consolidata idea di un Pubblico Ministero “dominus” delle investigazioni;
– il principio del contraddittorio quale cardine del giusto processo, che rischia troppo spesso di essere sacrificato in nome di una sempre più sentita esigenza di non disperdere le prove, anticipandole, dando l’impressione di un ritorno al sistema inquisitorio;
– il problematico equilibrio dei poteri tra il Pubblico Ministero e il Giudice per le indagini preliminari in merito al rigetto della richiesta di archiviazione.
Questi temi, come quelli relativi al rapporto del Pubblico Ministero con la Procura Nazionale Antimafia e con la tanto auspicata e recentemente istituita Procura Europea, rendono probabilmente il Pubblico Ministero il soggetto più emblematico e controverso del processo penale. Questa, lungi dal voler costituire la premessa all’elaborazione di una soluzione, costituisce, un’occasione di riflessione.
Elisa Prestianni si laurea in Giurisprudenza alla Università degli Studi “Link Campus University” di Roma con tesi in Diritto processuale penale, di cui un estratto è stato pubblicato su “Repubblica.it”. Sviluppa particolare interesse per la materia, approcciandosi attivamente ad essa durante la carriera universitaria e approfondendo con attività di studio. Imprenditrice, ha proseguito gli studi per conseguire i requisiti per l’insegnamento e collabora con il R.U.O. Research Unit One, Unità di Ricerca Internazionale specializzata nell’analisi di tematiche all’avanguardia della comparazione giuridica applicata agli studi del processo penale.