In uscita a marzo 2025
pp. 180
COLLANA: Tempi Moderni 36
ISBN: 979-12-80164-82-7
A partire dalla pubblicazione dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile la Cina ha integrato i suoi obiettivi nella politica nazionale, inserendoli anche nel 14° piano quinquennale (2021-25). E che il Paese sia tra quelli in via di sviluppo che ha compiuto i progressi più rapidi sul tema è un dato di fatto. Ma il lavoro da fare è ancora molto anche perché la crescita ha provocato disparità tra le zone rurali, che faticano a stare al passo, e il resto del paese; poi c’è il problema della sostenibilità ambientale che va gestito insieme alla trasformazione impetuosa dell’economia e della società. Nell’ottobre 2017, al 19° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, lo sviluppo squilibrato tra aree rurali e urbane veniva evidenziato come una delle principali contraddizioni da risolvere per realizzare l’obiettivo di essere una “società moderatamente prospera”. Con questo assunto il governo avviava un programma di rivitalizzazione delle campagne che comprendeva una serie di politiche dettagliate perché si sviluppassero in modo sostenibile, rendendole parte integrante di un motore che le includesse e le valorizzasse, anche investendo nelle economie rurali considerate non solo propulsori di valori nazionali e globali, ma anche fornitori di servizi ambientali e di svago. Tra queste iniziative, la promozione del turismo rurale che, come indicato dalla United Nations World Tourism Organization, rappresenta un focus importante proprio per il raggiungimento di tali obiettivi. Il volume ripercorre la pianificazione di un itinerario politico interessante che tra successi, fallimenti e qualche battuta di arresto, accoglie come priorità le indicazioni delle Nazioni Unite lavorando su proposte inedite. Senza mai dimenticare le priorità del Paese.
Daniela Caruso è Direttore Scientifico dell’UN-SDG GO (United Nations Global Observatory), l’Osservatorio Globale sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 promosso dalle Nazioni Unite, inoltre è Vicepresidente della World Complexity Science Academy e insegna “Studi sulla Cina” presso l’Università Internazionale per la Pace delle Nazioni Unite, la cui sede di Roma è delegata a rappresentarla nell’Europa sudorientale, nel Medio Oriente, nel bacino del Mediterraneo e nell’Africa settentrionale e sub-sahariana. Come sinologa da diversi anni si occupa delle trasformazioni storiche e politiche della Cina contemporanea con un focus particolare sull’evoluzione del welfare, ma anche delle politiche culturali e scientifiche. In qualità di visiting professor, ha tenuto lezioni e workshop sulla comunicazione interculturale presso l’Università Tsinghua di Pechino, L’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e il Dipartimento di Scienze Politiche “Jean Monnet” dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Ha inoltre coordinato progetti di ricerca internazionali su interculturalità, migrazioni e relazioni tra Cina e Mediterraneo. Autrice di numerose pubblicazioni accademiche in lingua inglese, ha pubblicato anche due monografie in italiano di divulgazione: Quarant’anni di Cina. La storia di un’ascesa che sta cambiando il mondo (Eurilink University Press, 2019), La Cina tra identità nazionale e globalizzazione. Promozione e impresa culturale come strumenti di diplomazia e coesione sociale (Eurilink University Press, 2022).