Settembre 2017
pp. 215
COLLANA: Studi e dialoghi giuridici – Ambito privatistico 1 – Critical Studies in Private Law
ISBN: 978-88-85622-02-9
Introduzione di Oreste Cagnasso
La posizione degli amministratori di una società quotata in pendenza di OPA ostile – leggasi: a essi sgradita – sfugge in parte alla riconduzione nell’ambito delle categorie tipiche del diritto civile (e, in specie, alla consecutio tra doveri del mandatario, conflitto di interessi, responsabilità), nel senso che una simile lettura, pur consentendo l’applicazione di una serie di norme e principi sostanzialmente uniformi, non ne coglie alcuni profili significativi. Al di fuori dei casi di interesse precipuo rispetto a un determinato esito dell’operazione, i quali possono liquidarsi come eventuali violazioni del dovere di lealtà, emerge infatti in capo al target’s board una funzione di intermediazione nella contrattazione tra acquirente e venditore della partecipazione societaria che difficilmente può ricondursi all’interno della delega gestoria sottesa al rapporto fiduciario e che, per certi versi, può risultare riduttivo risolvere semplicemente riparametrando i confini dell’interesse sociale.
In questo senso, l’ordinamento statunitense costituisce un essenziale terreno di indagine per almeno due ordini di ragioni: innanzitutto la struttura manageriale della moderna corporation, fondata sulla separazione tra proprietà e controllo, porta al limite le tensioni di corporate governance e gli agency costs nei rapporti tra soci e amministratori; in secondo luogo, la matrice prettamente giurisprudenziale della disciplina dei fiduciary duties e della takeover defense ha favorito negli U.S.A. la proliferazione di numerose ed eterogenee tattiche difensive.
Dopo una necessaria premessa – comparatistica – sul tema generale del conflitto di interessi nei trasferimenti del controllo e un focus sui fiduciary duties, il lavoro si concentra dapprima sulla struttura operativa delle tattiche difensive e poi sulla definizione del relativo perimetro di legittimità, affiancando all’elaborazione giurisprudenziale elementi di diritto positivo e riscontri dottrinali.
Alle conclusioni è affidato, poi, il compito di riassumere criticità e prospettive dell’esperienza statunitense nell’ottica della circolazione del modello.
Ferruccio Maria Sbarbaro è ricercatore di diritto commerciale nell’Università degli studi “Link Campus” di Roma, dove è incaricato dei corsi di Diritto Commerciale, Diritto Industriale, Diritto Societario Comparato e Direttore del CERSIG – Centro di Ricerca sulle Scienze Giuridiche. È altresì incaricato del corso di Diritto Comparato dei Consumatori nell’Università degli Studi di Salerno, dove ha conseguito – nel 2008 – il titolo di Dottore di ricerca in “Comparazione e diritti della persona” ed è stato poi titolare di borsa di studio post-dottorato. È autore di numerosi saggi su riviste italiane e straniere nonché di capitoli in opere collettanee ed è curatore (insieme a Pierluigi Matera) del volume “Saggi di Diritto Commerciale interno e comparato”, edito da Eurilink Edizioni.