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Giugno 2013
pp. 194
COLLANA: Campus – Handbook – 26
ISBN: 978-88-95151-73-1
Partendo da una breve esposizione delle principali scuole antropologiche e del significato dell’antropologia culturale quale “studio della diversità”, l’autrice procede a chiarire il concetto, spesso frainteso, di “identità di gruppo”, sia essa culturale, etnica, religiosa o nazionale. Come fanno notare, ormai da tempo, i principali antropologi e sociologi italiani e stranieri, l’identità non è qualcosa di biologico, un tratto “naturale” che ciascuno di noi possiede dalla nascita.
È, invece, un costrutto culturale creato storicamente in base a determinate necessità, modificabile con il passare del tempo e in base ai nuovi bisogni. Sostenuta da una memoria condivisa che contribuisce a conservare la coesione interna del gruppo, l’identità è comunque un fatto concreto e di importanza fondamentale per chi condivide un sentimento di appartenenza. I numerosi conflitti attuali, siano essi guerre o scontri ideologici, generati dall’incontro/scontro tra diverse identità, ne sono la prova. L’autrice conclude soffermandosi su due casi di attualità: il conflitto arabo-israelo-palestinese e i fondamentalismi religiosi.
Anna Maria Cossiga, laureata alla Sapienza di Roma con una tesi sul ghetto ebraico. Ha vissuto a New York e a Londra, dove ha approfondito lo studio dell’ebraismo e della questione arabo-israelo-palestinese. Ha conseguito un Master in Relazioni Letterarie Anglo-americane presso il University College di Londra e un dottorato di ricerca in Cultura e Territorio, presso l’Università di Tor Vergata, con una tesi sull’identità culturale americana. Docente di Antropologia Culturale presso la Link Campus University e l’Università Guglielmo Marconi di Roma.