Marzo 2012
pp. 335
COLLANA: Historia – 1
ISBN: 978-88-95151-55-7
Presentazione di Enzo Scotti
Riflettendo sull’ultimo scritto dedicato a Gramsci da Palmiro Togliatti, poche settimane prima di morire, si avrà modo discoprire un tema attraente del quale finora ci si è scarsamente occupati.
“Gramsci, un uomo”, l’articolo del 19 giugno 1964 è il ricordo dello sfortunato compagno che, se ‘filologicamente’ analizzato, appare in tutta la sua inattesa originalità nell’ordine dei rapporti tra i due leader del comunismo italiano. Uno scritto che rivela gli umani scrupoli di Togliatti per i servizi resi a Mosca, durante la travagliata stagione del Comintern, e il bisogno di ogni personaggio della storia di aprirsi a se stesso con coscienza vera, tesa a ripensare un passato non sempre limpido.
“… se chi ti fa del male aveva il dovere di aiutarti…” fu il tormento del prigioniero Gramsci, ma di riflesso anche suo, di Togliatti, se nel maggio del ’37, appena morto il compagno, vorrà acquisirne con premura tutti i possibili scritti. L’articolo del ’64 ci rivela dell’altro: il processo di un sentimento religioso che ci fa apparire un Togliatti diverso. A ispirare quell’ultimo scritto non fu soltanto il fatale presentimento della propria morte, ma anche e soprattutto un ritorno di coscienza che lo spinse a ripensare all’uomo Gramsci, per rendergli finalmente giustizia con uno scritto pervaso da sentimenti mai espressi nel passato.
Giuseppe Ruggiero, già Magistrato Ordinario per oltre un quindicennio, dal 1954 al 1969, si dedica di seguito alla libera professione forense e all’insegnamento universitario. È Ordinario di Diritto Penale nell’Università di Bari dal 1980. In vista della grande riforma del processo penale, volge il suo interesse maggiormente alla scienza processuale, coltivandone i temi che verranno consacrati con la prima e seconda legge delega del 1974 e del 1987. Nel luglio 1990 è eletto Componente Laico del C.S.M., dove si batte, con coerenza e linearità, per la garanzia, da un lato, dell’indipendenza della Magistratura e, dall’altro, del diritto di difesa del cittadino, consacrato a livello costituzionale. All’uscita dal C.S.M., si dedica particolarmente agli studi storici, divenendo Cultore della materia presso la Cattedra di Storia Contemporanea dell’Università del Molise, retta dal Prof. Marco Gervasoni.