Gennaio 2021
pp. 270
COLLANA: Studi Arti e Tradizioni – 4
ISBN: 979- 12-80164-09-4
Testi di Francesco Scoppola e Francesco Siravo
Prefazione di Nicola Zingaretti
L’interesse non sempre è di nicchia, può essere generale, comune. Questo studio si apre con una prefazione di Nicola Zingaretti che spiega quali ne siano gli intendimenti e gli scopi. Dopo il volume di Carla Benocci l’esigenza e la necessità di tornare sulla villa Piccolomini a Roma non è tanto e solo quella, pur comprensibile a distanza di lustri, di proporre approfondimenti e aggiornamenti, quanto piuttosto quella di affrontare argomenti del tutto nuovi e sinora inediti, che sono peraltro esemplificazioni di una esigenza crescente di attenzioni, su questioni emergenti e di assoluta attualità. Un primo ambito riguarda la solo parziale attuazione delle volontà testamentarie di Nicolò Piccolomini espresse nel lascito con il quale partendo per la seconda guerra mondiale ha donato la villa all’Italia perché la destinasse agli attori anziani e in difficoltà, all’insegna del primato del riposo, che oggi viene sempre meno inteso come connesso e complementare alle attività e al lavoro. Al già fatto e a quanto resta da fare non si guarda costruttivamente se non da una tregua. Il giovane soldato in partenza per il fronte nel suo testamento chiedeva che ciò avvenisse in memoria di sua madre Anna Menotti Piccolomini. Un secondo aspetto problematico affronta le criticità connesse alla conservazione del lascito e alla continua necessità di resistere, anche in Giudizio, al suo depauperamento. Tra i molti profili da considerare vi sono anche gli avvicendamenti nella titolarità del patrimonio. Il terzo principale nuovo aspetto affrontato, soprattutto, riguarda i programmi e i progetti che si possono delineare per il futuro di questo vasto complesso immobiliare di edifici e terreni panoramici: un tempo periferico, ma oggi divenuto quasi centrale. Nel concreto spiccano tra i programmi di prossima attuazione anche le sinergie che si possono ricercare e stabilire con altri luoghi significativi.
Francesco Scoppola, architetto, specializzato a Ingegneria, è stato borsista a Ginevra (1979) del Ministero degli Affari Esteri per il quale ha in seguito operato in molti paesi; funzionario a Siena (1980-’82) e a Roma, presso la Soprintendenza Archeologica (1982-’92), poi dirigente dello stesso Ministero per i Beni Culturali, ove ha lavorato per quarant’anni: nello staff del Ministro Alberto Ronchey (1992-1994), come ispettore centrale (1995), per il Giubileo del 2000 nel Lazio (1996-2001), nelle Marche, in Iran, in Austria e a Roma, nel Molise, in Umbria e in Abruzzo, quindi nuovamente a Roma, come direttore generale Belle Arti e Paesaggio prima dal 2014 al 2016 e come direttore generale Educazione e Ricerca poi (2016-’19). Ha progettato e diretto il restauro di palazzo Altemps e di villa Poniatowski; ha avviato i restauri e i cantieri scuola nel palazzo e villa Silvestri Rivaldi. Con Leonardo Benevolo ha curato gli studi per la sistemazione dell’Area Archeologica centrale a Roma. Ha insegnato e insegna a Lettere, Beni Culturali, Architettura, Ingegneria, Demoetnoantropologia nelle sedi di Arezzo, Perugia, Castiglione del Lago, L’Aquila, Roma. Professore ordinario dal 1990, è titolare della cattedra di Organizzazione del cantiere di restauro presso l’Università “Sapienza”. Insegna alla “Fides et ratio”. È direttore di master alla Link Campus University.
Francesco Siravo, architetto, urbanista, specializzato in restauro e conservazione urbana, si è laureato presso la Sapienza di Roma e specializzato in conservazione presso il Collegio d’Europa di Bruges e la Columbia University di New York. Sin dal 1991, si è occupato per organismi e fondazioni internazionali di restauri e progetti di recupero urbano in varie città storiche fra cui Il Cairo, Lahore, Mopti (Mali), Mostar (Bosnia), Penang (Malesia), Samarcanda e Zanzibar; oltre che della preparazione di piani di conservazione su parte del centro storico di Roma e per i centri storici di Anagni, Lucca e Urbino. Ha tenuto lezioni presso le università di Roma e Cassino e ha insegnato presso l’Università della Pennsylvania a Filadelfia. Ha scritto libri, articoli e rapporti sul restauro di edifici e il recupero di aree storiche urbane fra cui, Zanzibar: A Plan for the Historic Stone Town (1996) e Planning Lamu: Conservation of an East African Seaport (1986). Recentemente ha curato un’antologia di testi sul restauro urbano per la serie “Readings in Conservation” del Getty Conservation Institute (2019).