Ottobre 2020
pp. 140
COLLANA: I Saggi – 14
ISBN: 978 88 85622 93 7
Prefazione di Salvatore Carrubba
Introduzione di Vincenzo Scotti
Postfazione di Mario Barcellona
L’autore invita ad interrogarsi sulle ragioni per le quali gli assetti politici liberal-democratici, benché considerati ancora un approdo indiscutibile del pensiero occidentale, siano oggi in difficoltà. La riflessione si sviluppa (con il sostegno degli autorevoli contributi che la introducono e la commentano) attorno a tre questioni ritenute cruciali. La prima è il ruolo che i singoli (per effetto dei cambiamenti intervenuti nella informazione e nella comunicazione) hanno cominciato a potere esprimere in materia di orientamento e giudizio dell’azione politica. La “città” (presupposto ideologico primo della democrazia) torna a reclamare quel ruolo attivo e partecipativo che gli assetti contemporanei non assicurano. La seconda questione investe la cultura “giuridica” (che della “cittadina” costituisce la trama portante). Per effetto di una complessa serie di ragioni (maturate nel corso di cinquant’anni) essa si è profondamente trasformata da “critica” in “adesiva” (verso gli orientamenti “politici” dominanti: legislativi e giurisdizionali). Con conseguenti effetti (“formazione” degli attori) su “normazione” (divenuta iper-prescrittiva) e “gestione” (divenuta “passivamente” dipendente). La terza questione investe l’articolazione costituzionale che – negli assetti vigenti in Italia – ricevono le funzioni di governo (con particolare riguardo a quella giudiziaria), il cui equilibrio, affidato nel disegno all’autocontrollo dei protagonisti, si è sfaldato nella fattuale pratica dell’ultimo trentennio.
Alessandro Corbino, dottore h.c. della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Accademia di Russia, è stato ordinario nelle università di Messina, Catanzaro e Catania. Apprezzato studioso di diritto romano, è stato componente degli organismi nazionali di valutazione universitaria dal 1999 al 2010, è in atto presidente del Presidio di qualità della Link Campus University. Difensore civico del Comune di Catania (2003–2007), è stato anche giudice laico del Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana (2010–2016). Negli ultimi anni, i suoi interessi scientifici si sono estesi ai temi del diritto costituzionale antico e contemporaneo.