Giugno 2011
pp. 382
COLLANA: Tempi Moderni – 3
ISBN: 978-88-95151-29-8
Prefazione di Franco Frattini
La polvere di santi è il racconto affascinante e ricco di situazioni emozionanti tipiche di un thriller, di un viaggio fatto in Afghanistan da Radek Sikorski: all’epoca corrispondente di guerra della BBC, quindi politico di spicco della Polonia post-comunista; già Ministro della Difesa ed oggi Ministro degli Esteri.
In questo reportage, che serba ancora intatta la sua natura di scrittura militante, l’Autore, con uno stile giornalistico vivace ed appassionato, ci fa rivivere il suo viaggio di cento giorni attraverso un Paese in guerra.
Con un kalashnikov a tracolla ed accompagnato dai sospettosi combattenti mujaheddin, l’occhio di Sikorski si posa magistralmente su aspetti poco noti della cultura afghana, della sua storia e di quella dell’Islam, in una sequenza mozzafiato di incursioni, bombardamenti e combattimenti ai confini ed oltre la linea di contatto dei ribelli con le truppe degli invasori sovietici.
Radek Sikorski, dal 2005 senatore di Bydgoszcz. Da ottobre 2005 a febbraio 2007 Ministro della Difesa, attuale Ministro degli Esteri della Repubblica di Polonia. Dal 2002 al 2005 è stato membro dell’Enterprise Institute a Washington e direttore della New Atlantic Initiative. E’ autore di numerosi libri tradotti in diverse lingue: “La polvere dei santi” e “The Polish House, an Intimate History of Poland”. Nel 1988 gli fu assegnato il primo premio World Press Photo per le sue testimonianze come corrispondente di guerra in Afghanistan (foto che ritrae una famiglia afghana trovata pietrificata tra le rovine della propria abitazione dopo un bombardamento aereo). Negli anni ’80 simpatizzò con Solidarnosc, distinguendosi come organizzatore giovanile dell’opposizione al regime autoritario della Polonia comunista. Dopo la promulgazione della Legge Marziale da parte del Generale Jaruzelski, nel 1981, emigrò come profugo politico in Gran Bretagna dove studierà filosofia, Politica ed Economia all’Università di Oxford. stato per anni collaboratore giornalistico di diverse testate sia polacche sia internazionali, tra cui Rzeczpospolita, National Review, The Spectator e The Wall Street Journal, oltre che commentatore per le reti TVP, TVN, BBC e CNN.
VINCITORE Edizione 2012 del “Premio Mediterraneo Federico II”
Relazione della Giuria (estratto del verbale del 4/4/2012) La Giuria del Premio Mediterraneo Federico II, riunitasi in seduta plenaria in data 4/4/2012 presso la sede della Camera di Commercio Italo Orientale di Bari in C.so Cavour, 2 presieduta dal Presidente della CCIO Antonio Barile e con i seguenti componenti: Vincenzo Posa – Vicepresidente Natalino Mariella – Consigliere Alessandra Barnaba – Consigliere Angela Campanella – ideatrice del Premio ha deciso all’unanimità e formalmente deliberato in camera di consiglio di assegnare il riconoscimento unico di vincitore assoluto del Sigillo Federiciano per il 2012 al giornalista, scrittore, politologo e uomo politico polacco Radoslaw (Radek) Sikorski, nato il 23 febbraio 1963 a Bydgoszcz (dinamica città della Pomerania, oggi zona economica speciale) del cui Senato ha fatto parte dal 2005. Ministro della Difesa fino al 2007, ricopre attualmente la carica di Ministro degli Esteri della Repubblica di Polonia. Motivazione: Per la sua eccellente capacita’ di aver saputo testimoniare e rendere di pubblico dominio nel corso della sua luminosa e precoce carriera intellettuale, con i suoi articoli e libri su argomenti geo-strategici e storici di rilevanza internazionale, nonché con i suoi reportages e le corrispondenze dal fronte di diverse zone di guerra (tra cui l’Angola, l’ex Jugoslavia e l’Afghanistan) l’indomabile anelito alla Libertà, all’Indipendenza ed alla Democrazia che in varie parti del mondo hanno sorretto ed indirizzato la lotta di popolazioni angustiate da regimi oppressivi ed autoritari. Esperienze poi profuse nella susseguente conduzione degli Affari di Stato, da maturo ed esperto uomo di Governo. In particolare, il riconoscimento assegnatogli intende riconoscere la grande utilità della conoscenza – da Lui ottenuta direttamente ed in maniera scrupolosamente attendibile e sempre coraggiosa, ponendo costantemente ad altissimo rischio la propria personale incolumità – della realtà storica e complessivamente umana, economico-sociale e politico-culturale, dell’Afghanistan. Oggi resa disponibile anche in Italia dalla recente pubblicazione del suo magistrale reportage per la londinese BBC, realizzato all’età di soli 24 anni, appena due anni prima del ritiro dell’Esercito sovietico dall’Afghanistan. La Giuria del Premio ha ritenuto tra l’altro che la lettura della sua opera La polvere dei Santi. Viaggio in Afghanistan all’epoca della guerra sovietica (Eurilink, Roma 2011), rappresenti per noi italiani – oggi più che mai – un ulteriore ed utilissimo strumento ausiliario, per una più fondata comprensione della faticosa, dolorosa e non semplice fase di successiva transizione e stabilizzazione, abilmente disimpegnata con dedizione anche dall’Italia da un intero decennio. E che continuerà in ambito civile anche dopo il ritiro delle nostre unità, schierate in terra afghana dall’anno 2002: data in cui il nostro Paese entro’ a far parte della missione ISAF (International Security Assistance Force) della NATO.
Recensione