Luglio 2014
pp. 326
COLLANA: Studi e Dialoghi giuridici -12
ISBN: 978-88-97931-39-3
L’intreccio fra la causa e quelle “strane figure” che la felice intuizione di un giurista ha consentito di comprendere in un’unica categoria, le «prestazioni isolate », svelano un percorso affascinante e nascosto, segnato da vecchi dilemmi e da nuove certezze. La possibile configurazione di atti isolati traslativi (pur con una causa solvendi) coerenti con l’art. 1325, n. 2, c.c., implica l’apertura ad una derogabilità del principio consensualistico: l’autonomia privata ben può sottrarsi ad esso, sia riproducendo il modello del Trennungsprinzip (contratto obbligatorio e due atti traslativi), sia limitandosi a frammentare il sinallagma in due atti. Ed impone, vieppiù, un ripensamento della nozione di causa del contratto, che – “attingendo” ed al contempo “fuggendo” dalle schizzofreniche architetture concettuali da sempre elabora te intorno ad essa -, consenta un processo di armonizzazione europea della disciplina dei contratti; definisca il genere di connessioni sussistenti all’interno del sistema positivo tra autonomia privata ed ordinamento giuridico; conclami la piena tenuta dei modelli tradizionali di invalidità a fronte delle nuove regole a tutela del contraente debole. La fenomenologia de qua, sfuggendo agli archetipi tradizionali, infrangendo il binomio esclusivo sinallagma-liberalità a vantaggio di operazioni complesse, pervade di sé istituti già codificati ed invade, con nitida versalità e magmatica trasversalità, nuove aree di sistema.
Travalica i confini della vecchia categoria dei contratti con causa esterna, per insinuarsi, lambendo i poli della tradizionale alternativa, sia in territori limitrofi rispetto al sinallagma – attraverso fattispecie orbitanti nel modello della onerosità ed incentrati su funzioni sorrette da presupposti esterni di evidente rilevanza oggettiva -, sia nell’aria grigia della gratuità, intenta ad una fuga dalla vis actractiva della “voragine oscura” dell’istituto donativo. Le prestazioni isolate si disvelano, allora, un fiorente terreno “elettivo” per un “rinascimento” del requisito causale ed un definitivo “tramonto” dello spettro sì tanto ingiustamente paventato della sua “eutanasia”.
Ilaria Ferlito è dottore di ricerca in “Comparazione e diritti della persona”, Università degli Studi di Salerno. Diplomata presso la “Scuola di Specializzazione in Diritto Civile”, Università degli Studi di Camerino. Diplomata in Diritto Civile e Societario presso la Scuola di Notariato dei distretti Notarili della Campania. Docente a contratto di Diritto Civile, Diritto Societario Comparato e Istituzioni di Diritto Privato, Link Campus University, Roma. Cultore della materia di Diritto Privato Comparato, Diritto Privato Regionale, Università degli Studi di Salerno. Cultore della materia di Istituzioni di Diritto Privato e tutor didattico-organizzativo, Link Campus University, Roma. Componente dal 2007 ad oggi di gruppi di ricerca scientifica ex 60% – FARB, Dipartimento di Scienze Giuridiche – Università degli Studi di Salerno. Avvocato. Formatore e mediatore civile e commerciale.