Luglio 2009
pp. 184
COLLANA: I Saggi – 2
ISBN: 978-88-95151-25-0
Prefazione di Ugo Bertone
Il continuo sviluppo economico, iniziato con la rivoluzione industriale inglese di fine ’700, se da una parte ha determinato nel corso degli anni la crescita del benessere, dall’altra ha creato i presupposti per il raggiungimento degli attuali livelli di inquinamento mondiale all’origine dei cambiamenti climatici, i cui effetti si vedono nell’aumento del numero e dell’intensità degli eventi meteorologici estremi. In questo quadro sono in molti ormai a considerare “l’effetto serra” come una minaccia ambientale sempre più concreta, che rischia di diventare incontrollabile se continuerà ai ritmi attuali l’immissione nell’atmosfera di sostanze prodotte dalle attività umane, come l’anidride carbonica – derivante dalla combustione di carbone, petrolio e gas. I rischi sono alti perché un ulteriore incremento, anche di pochi decimi di grado della temperatura terrestre, potrebbe attivare una reazione a catena come il parziale scioglimento delle calotte polari, l’innalzamento del livello di mari e oceani nonché la tropicalizzazione del clima in molte regioni temperate. Negli ultimi anni gli eventi meteorologici eccezionali e la variabilità dei prezzi dell’energia insieme al mutato contesto mondiale, agli studi sul clima sempre più accurati e ai conflitti militari nelle aree di estrazione del petrolio, hanno riportato la questione energetico-ambientale al centro del dibattito internazionale. Nei vertici dei paesi europei il rischio incombente del surriscaldamento globale, alimentato dalle emissioni crescenti di anidride carbonica, è diventato ormai un argomento centrale. È maturata una maggiore consapevolezza che l’attività umana genera un inquinamento e una pressione sulle risorse naturali che non può essere ancora trascurata. È ormai evidente che bisognerà attenuare i rischi ambientali ed energetici, ma rimane difficile individuare le strategie operative per modificare in profondità i modelli di consumo, i sistemi di produzione e i prodotti.
Marco Iezzi si è laureato in Economia all’Università di Roma “Tor Vergata” dove ha conseguito un Master e il Dottorato di Ricerca. All’estero ha studiato alla London School of Economics, e nel Dipartimento di Economia del Massachusetts Institute of Technology. Ha ricoperto incarichi presso l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, la Vodafone, l’ENI, la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “TorVergata”, la Link Campus University a e la Confcommercio. È membro di diverse associazioni tra cui la Società Italiana degli Economisti ed è componente del Consiglio Direttivo del Gruppo Economisti di Impresa. È autore di numerosi articoli, i suoi interessi di ricerca vertono in particolare sui temi legati alle crisi macroeconomiche, a crescita e fluttuazione. È giornalista ed editorialista per alcuni quotidiani. È direttore responsabile della rivista “Giustizia Insieme”. Attualmente lavora presso il Centro Studi dell’Istituto per la Promozione Industriale.