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Febbraio 2023
COLLANA: Tempi Moderni – 30
ISBN: 979–12-80164–55‑1
Introduzione con Gherardo Colombo
Trent’anni orsono gli italiani hanno assistito impassibili al crollo del sistema dei partiti che avevano scritto la Costituzione della Repubblica. Con lo stesso atteggiamento seguono, trent’anni dopo, gli sviluppi della crisi in cui si dibattono politica, giustizia e ordine giudiziario. Tra la fine del Secolo breve e i primi vent’anni del Duemila nei tribunali e sulla stampa sono stati celebrati molti pro- cessi ed emesse tante condanne, ma il tribunale della Sto- ria è ancora alle prime udienze. Dovremo fare memoria di quanto è successo negli ultimi trent’anni. Un periodo che per valore storico non è inferiore ai primi quarant’anni della Repubblica. Un periodo nel quale abbiamo cambiato molto nella vita pubblica e nelle istituzioni, ma abbiamo commesso anche molti errori. Esemplare è una testimonianza resa proprio nei giorni in cui tutto cominciò, tra il gennaio e il marzo del 1993. In quei giorni, Daniel Server, Incaricato d’Affari dell’Ambasciata statunitense in Italia, ragguaglia su Tangentopoli il Diparti- mento di Stato e osserva che i magistrati hanno “intrapreso un processo di cambiamento che non possono controllare o guidare completamente”, perché la loro “responsabilità è quella d’assicurarsi che giustizia sia fatta, non di indicare linee politiche per stabilire quando abbastanza è abbastanza”. “Quello – conclude – è un lavoro che spetta ad altri”. Gli “altri”, però, anzitutto gli elettori italiani, quindi Parlamento, Governo, Autonomie, organi di controllo, sono ugualmente responsabili. Per molti anni le “classi dirigenti” si sono divise tra quanti non fanno perché temono di essere scoperti e quanti non hanno il fegato di fare quel che meglio di loro fa la Magistratura.
Dopo le vicende giudiziarie patite, Enzo Carra ha taciuto per tanti anni e, oggi, racconta la sua verità, anche con il coraggio di confrontarsi con il giudice Colombo, magistrato del pool di Mani Pulite.
Enzo Carra, giornalista, scrittore, politico, sceneggiatore e documentarista. Grande appassionato di cultura e critico cinematografico. La sua casa è una grande biblioteca piena di centinaia di libri, vinili e dischi. Il suo studio, un luogo di cultura infinito. Deputato (La Margherita, Partito Democratico) dal 2001 al 2013, è stato notista politico e editorialista de “Il Tempo”, portavoce di Arnaldo Forlani e Capoufficio stampa della Democrazia Cristiana. È stato autore per la Rai di numerose in- chieste televisive, tra cui un reportage a Cuba immediatamente dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II, un’intervista a Gheddafi durante l’embargo di Libia e quella che sarà l’ultima intervista a Madre Teresa di Calcutta. Ha realizzato la sceneggiatura de L’inchiesta, il primo film prodotto dalla RAI, con Bernardo Bertolucci e la regia di Gianni Amico. È stato uno dei fondatori e componente dell’esecutivo della Margherita, prima a capo del dipartimento Cultura, poi del dipartimento Politiche della conoscenza. Nel 2001 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista della Margherita, nel collegio di Napoli e provincia. Durante la legislatura è membro della Commissione per la Vigilanza Rai, della Commissione Cultura e relatore di minoranza della legge Gasparri sull’emittenza radiotelevisiva. Nell’aprile 2006 viene rieletto alla Camera per la Margherita. Nella XV legislatura è membro della Commissione Poste Trasporti e telecomunicazioni, e presenta un Progetto di legge sull’arte contemporanea che ripropone anche nella successiva legislatura. Nel 2008 viene eletto alla Camera, per il Partito Democratico Per l’editore Sellerio ha scritto Il caso Citaristi, è autore di documentari televisivi tra cui L’Angelo di Calcutta, 1996 e Storia della Seconda Repubblica, 2014.