pp. 230
COLLANA: Alumnia — 11
ISBN: 979–12-80164–17‑9
L’autrice presenta un’analisi della situazione relativa all’evoluzione della minaccia nei paesi europei derivante dall’homegrown terrorism — fenomeno legato all’ideologia jihadista — partendo dai numerosi episodi di radicalizzazione violenta che continuano a coinvolgere anche cittadini nati e cresciuti in Europa soprattutto nella prospettiva del possibile rimpatrio di alcuni dei foreign fighters, attualmente reclusi nei centri di detenzione e campi profughi controllati dalle forze curde. Nello scenario attuale in Europa emerge una minaccia jihadista mutata nella forma ma ugualmente pericolosa: non vengono infatti registrati attentati complessi e coordinati dall’estero con armi da fuoco ed esplosivi, ma prevalentemente azioni terroristiche commesse da individui radicalizzati autoctoni, con strumenti e modalità artigianali, che — pur provocando un numero più limitato di vittime — hanno comunque un forte impatto emotivo e psicologico. Tale dinamica trova la sua principale spiegazione — oltre che in una mutata strategia di DAESH — nella crescita degli episodi di radicalizzazione autoctona e violenta che coinvolgono anche cittadini nati e cresciuti in Occidente.
Federica Caravelli ha conseguito la laurea triennale in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali e la magistrale in Studi Strategici e Scienze Diplomatiche con indirizzo Relazioni Internazionali, entrambe presso l’Università degli Studi Link Campus University. Ha perfezionato i suoi studi con un Master in Crime Science and Investigation e si è ulteriormente specializzata nell’ambito investigativo forense frequentando dei corsi di Alta Formazione: Esperto Balistico, Grafologia Forense. Ha pubblicato i seguenti articoli: “Le cause che portarono alla crisi siriana” nella rivista Geohub e “Cyber Humiane. A Behavioral Analysis Perspective” in American Multidisciplinary Journal.